cattive abitudini mie ma soprattutto degli altri.

ieri sera una delegazione della crew del vostro blog preferito dopo the blonde salad si è recata al leoncavallo per assistere al concerto dei redivivi massimo volume: alcune considerazioni.

1. coppie che assistono ai concerti a cui vado: vi odio.
2. ragazzi facenti parte delle suddette coppie che si muovono ondeggiando a tre centimetri da me precludendomi completamente qualsiasi visuale: vi odio.
3. ragazze facenti parte delle suddette coppie che mi urtano con la borsa ed adottano un tono di voce palesemente inadeguato per comunicare ai loro innamorati quanto siano catturate dal flusso musicale che sgorga dagli amplificatori: vi odio.
4. spettatori del concerto che urlano “fausto!” ogni quindici minuti pensando di poter avere una qualsivoglia influenza sulla setlist del concerto richiedendo, peraltro, l’ultimo singolone – qui si estrinseca da parte mia uno snobismo ancora maggiore che negli ultimi tre punti, ma non mi sento per nulla a disagio per questo: vi odio.
5. redattori di musicanoiosa che assicurano la propria presenza per poi, come dicono i giovani in questi casi, bidonare adducendo motivazioni implausibili: vi odio, ma vi voglio anche un po’ bene anche per via della vostra imprevedibile inadeguatezza sociale.
6. continuo a pensare che “massimo volume” sia uno dei nomi più stupidi di sempre per una band. mi ricorda quando homer simpson cambia il nome in max power. del resto, state leggendo parole di uno che considera purulent spermcanal uno dei cinque nomi di band più belli di sempre, quindi immagino di non avere tutta questa credibilità sull’argomento.
7. penso di – anzi, ne sono sicuro, visto il breve debriefing post-concerto avuto con i miei accompagnatori noiosi – esprimere il pensiero di tutti se scrivo che i tradizionali pipponi meravigliosi di emidio clementi abbiano avuto su tutti un effetto ai limiti della catarsi, ciò che i giovani d’oggi definirebbero “oh, che viaggio, zio!”- oggi sono particolarmente ossessionato dal linguaggio giovanile, probabilmente perchè mi sto accorgendo di esserlo ancora un poco ma di non esserlo abbastanza. giovane. ancora troppo presto per organizzare il nostro sgargiante declino, ma non abbastanza per non averne un’idea. in ogni caso, immagino che con questa catarsi le sostanze che interagiscono con i recettori dei normali neurotrasmettitori abbiano un ruolo soltanto marginale ed il maggior merito sia ascrivibile ad un concerto meraviglioso, formalmente ed emozionalmente perfetto: intrecci chitarristici raffinatissimi e potenti, drumming secco e marziale, i succitati pipponi in cui perdersi per un’ora e mezza di mandibola penzolante. sempre a causa della mia finta, supposta, inesistente giovane età per me i massimo volume erano un’entità piuttosto misteriosa, dato che negli anni in cui sarebbe stato lecito appassionarvisi per poi professarsi fan della prima ora e fare invidia agli amici – certo: ma quali amici?- ero troppo occupato a scoprire gli slayer e la masturbazione: ringraziamo quindi per una volta nella vita la reunion colma-lacune che tra le altre cose ci ha regalato una delle uscite italiane dell’anno, saccheggiata sabato sera nella sua totalità, prima delle inevitabili il primo dio, lungo i bordi e vedute dallo spazio.
8. bachi da pietra: prima volta che li vedo dal vivo, ed a detta dei soliti, ineffabili accompagnatori meglio di quella volta al bloom, continuano in ogni caso a non farmi impazzire come altre cose che coinvolgono il simpatico johnny dorella.

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mi piace la musica di satana.
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3 risposte a cattive abitudini mie ma soprattutto degli altri.

  1. cratete ha detto:

    Non ci credo, hai fatto un post quasi serio. Bravo.Scemo io che non sono venuto, ma cosi son stato ancora più snob, mo' spiego perché.

  2. il samoano ha detto:

    volevo aggiungere una parentesi nerd: del lavoro chitarristico così interessante non lo vedevo da veramente tanto tanto tempo. E non parlo solo di robe italiane.

  3. Davide ha detto:

    post molto samoanesco. samoaico, samico.

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